Chiare, fresche et dolci acque

Chiare, fresche et dolci acque

Chiare, fresche et dolci acque
ove le belle membra
pose colei che sola a me par donna;
gentil ramo, ove piacque,
(con sospir mi rimembra)
a lei di fare al bel fianco colonna;
erba e fior che la gonna
leggiadra ricoverse con l’angelico seno;
aere sacro sereno
ove Amor cò begli occhi il cor m’aperse:
date udienza insieme
a le dolenti mie parole estreme.


Francesco Petrarca

Nel nostro viaggio in Francia di metà agosto 2018 siamo stati due giorni a Fontaine-de-Vaucluse nella regione del Luberon in Provenza, vicino ad Avignon, luogo dove soggiornò e dove scrisse, tra la fine del ’40 e l’inizio del ’41, questo bel sonetto Francesco Petrarca (Arezzo, 1304 – Arquà, 1374) nel suo Canzoniere.

La bellezza incontaminata dei luoghi, ancora immutata, è simile a quella della sua amata donna e in questa lirica Francesco rievoca l’incontro con Laura sulle rive del fiume La Sorgue, nei pressi di Valchiusa, dove la fanciulla era solita fare il bagno e dove il poeta la ammirava estasiato.

Noi abbiamo visto di prima mattina l’ansa del fiume con la sorgente, ascoltato il suono dello scorrere delle limpide acque, soggiornato nell’elegante e confortevole hotel di charme “Hotel du Poète” e cenato vicino ad una chiusa nel piccolo villaggio a pochi passi dalla abitazione del poeta (ora Museo Petrarca).

 

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